Affronta le conversazioni sulla guida con amore, empatia e magari coinvolgi il tuo medico
Le domande difficili spesso non hanno risposte facili. Guidare e demenza rappresentano una di queste domande difficili. La realtà è che man mano che l'Alzheimer o altri disturbi cronici della memoria avanzano, gli ostacoli si moltiplicano. Molte di queste sfide sono particolarmente dure perché hanno un impatto diretto sull'indipendenza di un individuo, un aspetto prezioso della vita.
Mentre si considerano possibili soluzioni al problema, 'e bene affrontare l'argomento con amore ed empatia, ma anche dare priorità alla sicurezza e alla responsabilità. In certi case e' bene coinvolgere il medico e assegnagli un ruolo cruciale nella conversazione. Bisogna anche non dimenticare che in certi casi sono necessarie più conversazioni, poiché ogni individuo risponderà in modo diverso. È consigliabile avviare discussioni sulle transizioni il prima possibile con la persona affetta dalla malattia.
Inoltre, puo' essere utile contattare un gruppo di supporto. Tali gruppi possono offrire supporto emotivo sia all'individuo che al caregiver. Inoltre, interagire con altre persone che affrontano situazioni simili può fornire informazioni preziose e risorse pratiche.
Affrontare l'inevitabile questione di quando non è più appropriato per qualcuno con la malattia di Alzheimer di stare al volante richiede un'attenta riflessione. Cambiamenti nel tempo di reazione, nella percezione spaziale e nel giudizio sono tutti fattori significativi. Dobbiamo sempre provare a proporre soluzioni e alternative che consentano alla persona di mantenere le abitudini di vita senza la necessita' di guidare.
Molte persone hanno difficoltà a chiedere aiuto a causa della riluttanza a essere viste come gravose. Suggerisci di andare insime al supermercato, o fare piccole uscite come una passeggiata al parco o una visita al mercato. Consiglia attività che siano in linea con le loro abitudini. A volte e' anche importante organizzare la consegna di beni essenziali o coordinare un servizio di trasporto per il soggetto che soffre di Alzheimer. Ma ricordiamo sempte che la sicurezza deve essere il fattore decisivo quando si tratta di guidare.
Se la resistenza da parte del paziente si rivela insormontabile, potrebbero essere necessarie misure più drastiche, come rimuovere le chiavi dell'auto o persino il veicolo. Non dimentichiamo mai che in queste situazioni i cambiamenti di umore e le reazioni eccessive fanno parte della malattia, quindi evitiamo sempre di dare la colpa a noi stessi.
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Il dott. Domenico Praticò è titolare della cattedra della Scott Richards North Star Charitable Foundation per la ricerca sull'Alzheimer ed è professore e direttore fondatore dell'Alzheimer's Center di Temple, nonché professore di scienze neurali presso la Lewis Katz School of Medicine della Temple University .
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