È comune provare ansia o preoccupazione quando si va a trovare una persona cara affetta da demenza, ma ricordiamoci che la nostra visita può essere fonte di grande conforto e avere effetti positivi per tale persona, indipendentemente dalla fase della malattia in cui si trova.
Tale ansia puo' derivare dal fatto che solo di recente siamo venuti a conoscenza che a un amico è stata diagnosticata la malattia di Alzheimer ma non sappiamo come contattarlo, anche perche' non lo vediamo da molto tempo. A volte ci chiediamo se, vista la diagnosi, la nostra visita sia opportuna. Atre volte siamo preoccupati perche' pensiamo che non ci possa riconoscere nel caso la malattia sia in uno stadio avanzato. Oppure ci stressa l'idea che vista la distanza geografica una visita in persona non è possibile.

Per tutti i vari motivi sopra elencati ed altri e' quindi normale provare ansia o preoccupazione quando vorremmo visitare una persona cara affetta da malattia Alzheimer. Per fortuna ci sono varie soluzioni per far si che la visita sia meno stressante, e allo stesso tempo speciale e significativa per entrambi: noi e la persona cara. Una delle prime cose da considerare per superare questa ansia e' non aver paura di fare domande e informarsi sulla malattia ma anche sulle condizioni della persona amata che ne e' affetta .
In tal senso un buon approccio è quello di contattare prima un parente stretto o un caregiver che vede la persona regolarmente e chiedere loro qual' è il modo migliore per fare la visita e, se siamo distanti, chiedere se e' possibile fare una visita virtuale tramite video chiamata.
Durante questo colloquio preliminare assicuriamoci che la persona con demenza sia d'accordo per una visita. Se la risposta è "no", cerchiamo altri modi per offrire supporto o dimostrare un sincero desiderio per la visita. A volte, le persone con demenza potrebbero sentirsi a disagio con le visite o sentirsi sopraffatte. Se questo è il caso, non prendiamola mai come un'offesa personale.
Una volta accertati che la nostra visita (anche se virtuale) sara' accolta favorevolmente, dovremmo porre alcune domande aggiuntive:
Chiedere se c'e' un certo orario della giornata che è preferibile. Alcune persone potrebbero seguire degli orari e adattare la tua visita alla loro routine quotidiana. Alter persone con demenza potrebbero provare confusione più tardi nel corso della giornata, quindi è meglio andare prima.
Se questa è la prima visita alla persona dopo un certo periodo di tempo, chiedere se puoi farle visita quando è presente il caregiver o unirsi a lui se la persona si triva in una struttura di assistenza. Inoltre, chiedere sulla durata ideale della visita.
Chiedere se ci sono oggetti che si possono condividere durante la tua visita e che potrebbero piacere alla persona cara con demenza, come foto, musica o oggetti legati a ricordi.
Chiedere al caregiver delle varie attivita' e orari durante la giornata dell'individuo , come fare il bagno, mangiare o altre attività pianificate. Cercare di pianificare la visita tenendo in mente questo aspetto. Le attività programmate regolarmente forniscono un momento quasi naturale al nostro andare via e possono rendere l' "arrivederci" più facile.
Una volta pianificata la visita, godiamoci il tempo trascorso con la persona e durante la visita ricordiamoci semore che essere solidali e amorevoli è molto importante.
Non creiamo mai aspettative su come dovrebbe andare la visita. Comportiamoci in maniera paziente, rispettosa ed empatica. Godiamoci il tempo che condivideremo con loro, anche se e' poco.
Ricordiamoci sempre che la persona che ha la malatia di Azheiner è sempre la stessa che abbiamo consiciuto da sempre, e che adesso potrebbe aver bisogno di noi più che mai. Concentrati su ciò che è meglio per loro e su come puoi offrire quel supporto e dimostrare il tuo amore. Per maggiori informazioni, leggi questo breve articolo della Kansas City Alzheimer's Association .
Se sei interessato a leggere altri miei blog:
Il dott. Domenico Praticò ricopre la cattedra della Scott Richards North Star Charitable Foundation per la ricerca sull'Alzheimer ed è Professore e Direttore Fondatore dell'Alzheimer's Center presso Temple, nonché professore di scienze neurali presso la Lewis Katz School of Medicine. presso la Temple University .
Per maggiori informazioni sulla ricerca condotta dal Dott. Domenico Pratico , visita questo link .
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